8 errori più comuni che le imprese fanno sui social media

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Hey-hey, benvenuto nella puntata numero 9 del podcast Comunicare per Connettere.

Grazie per esserti sintonizzato!

Ho deciso di dedicare questa pillola di online marketing ad alcuni errori più comuni che vedo fare le aziende sui social media.

Li vedo in continuazione e ammetto che mi dispiace perché danneggiano e penalizzano chi li fa.

Da quando lavoro in proprio ho incontrato tante imprenditrici e imprenditori che avrebbero tutte le carte in regola per far innamorare il loro pubblico. Eppure non riescono a sfruttare il potere dell’online marketing: o non hanno una presenza online oppure usano i social media e altri strumenti di online marketing come se fossero media tradizionali.

Ma per fortuna c’è questo podcast che ti insegna come evitare questi errori, vero? ;)

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A e se ti piacciono le risorse gratuite vai sul mio sito aleksandrabobic.com dove trovi alcune davvero utili.

La mia preferita è, guarda caso, perfetta per accompagnare questa puntata 👇👇👇


 

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Ora torniamo agli errori che vedo fare le aziende online.

Se stai ascoltando il podcast dedicato alle pillole di online marketing vuol dire che sei consapevole che i social media sono importanti. Siamo sempre incollati ai cellulari, sono la prima cosa che prendiamo in mano la mattina e, ahimè, l’ultima che vediamo prima di addormentarci.

Questo vuol dire che le persone si trovano sempre a un click di distanza da noi.

Fino a qualche anno fa il mio compito era convincere gli imprenditori che i social media sono uno strumento di business serio e che la rete può essere un’opportunità.

I tempi sono cambiati. Adesso anche i più scettici sanno che non possono più fare a meno.

Anzi, la frase che sento più spesso durante i corsi e le consulenze è questa:

Se non ti trovano online e come se non esistessi.

La sento anche dalle attività piccole e locali che lavorano bene però percepiscono il cambiamento che è in atto e che farà si che in pochi anni, senza una presenza online solida e convincente, la loro attività sarà fuori mercato indipendentemente quanto sia fantastico e eccellente il prodotto o servizio.

Sarà introvabile e, purtroppo, non credibile.

Social media: come cambiare la prospettiva?

Prima di elencare gli errori che ho individuato, vorrei iniziare questa puntata con alcuni ostacoli che riguardano il mindset e la prospettiva con la quale le imprese affrontano le opportunità che la rete offre. Questi ostacoli forse sono anche lo scoglio più duro da superare.

Allo stesso tempo sono alla base degli errori che fanno nella gestione dei profili social.

  • Hanno poca confidenza con le piattaforme. Non ne capiscono la natura, le specificità, le caratteristiche e il fatto che ogni piattaforma è diversa e viene utilizzata in modo differente, per raggiungere scopi particolari.

  • Poi c’è la paura di sbagliare, di deludere di fare qualche cosa che penalizzerà la loro attività.

  • A volte percepisco una leggera frustrazione. Forse non approvano l’eccessiva diffusione di questi mezzi di comunicazione e l’importanza che hanno nel contesto lavorativo.

  • Considerano ancora la gestione dei social media come un’attività accessoria che fanno nei ritagli del tempo che, come sappiamo, le piccole imprese non hanno.

  • Ed infine ci sono le esperienze negative. Ci sono le persone poco competenti che promettono molto e poi deludono le aspettative di chi ha deciso di esternalizzare la gestione dei social media perché non si sentiva all’altezza.

Questo è il quadro e il contesto in cui nascono gli errori che sto per presentarti e che fanno le persone e le aziende che vogliono promuovere un’attività online.

#1 :: Non avere una strategia

La strategia è veramente la mappa che da la direzione per raggiungere la tua destinazione (obiettivo).

Senza una strategia stai improvvisando e sprechi il tempo, l’energia e spesso anche i soldi su qualcosa che non avrà nessun impatto sugli obiettivi che vuoi raggiungere con la tua attività.

Per non parlare delle opportunità che perdi perché con un po’ di pianificazione potresti crescere, vendere di più, raggiungere molte più persone.

Affrontare così un po’ allo sbaraglio i social media è un ottimo modo per trasformare un’attività potenzialmente divertente e appagante in una frustrazione.

E che occasione persa perché i social media sono potenti se li usi con la testa in modo strategico e non inseguendo le ultime tattiche a caso.

La strategia è dunque una mappa, un piano che indica la strada per raggiungere gli obiettivi. Le tattiche sono i singoli passi / mezzi che ti portano nella giusta direzione.

Tutto qui. Non renderla più complicata di quello che è però non averla vuol dire letteralmente buttare via i soldi.

Non è complicato. Il mio processo per creare una strategia lo trovi nella puntata #7 dedicata alla strategia appunto.

#2 :: Non avere un brand

Sarete stufi di sentirmelo dire, ma io non mi stuferò di ripettere questa frase:

Il brand è la chiave per il successo online.

Lascia stare la vendita online e concentrati sul brand. Internet sta facendo diventare tutto commodity, un bene indifferenziato ovvero un bene per cui c'è la domanda ma non importa chi lo produce perché sceglieremo comunque quello che costa di meno.

Scegli di distinguerti grazie al brand. Fai in modo che il tuo brand diventi il tuo sigillo di garanzia. Trova e celebra quello che ti distingue e poi crea il valore per il tuo cliente ideale online e arriverai al punto in cui le persone saranno disposte a pagare di più solo per lavorare con te.

Tutto può diventare commodity anche le cose più ricercate e tutto può diventare un brand anche le cose più banali.

Quando fai promozioni di fatto disturbi le persone. Quando hai un brand le persone ti cercano e vengono da te. E non campetti più sul prezzo. Il tuo brand diventa la tua leva.

#3 :: Non sapere che è il loro cliente ideale

Chi vuole rivolgersi a tutti online finisce per non fare colpo su nessuno.

Il messaggi cadono nel vuoto, sono troppo piatti, troppo politically correct e di solito non aggiungono nessun valore.

Quando parli con la “tua gente”, con le persone interessate a quello che hai da dire sei più incisivo, prendi posizioni chiare, ti senti a tuo agio e questo mette a loro agio le persone che ti seguono e interagiscono con il tuo brand.

E poi vogliamo parlare del rumore assordante che c’è sui social media e nella rete in generale?

L’attenzione delle persone è davvero messa a dura prova.

Quindi o riesci a comunicare qualcosa che si merita che la persona smetta di scrollare oppure è come se non avessi detto niente. Ormai le persone sanno ignorare così bene così bene tutte queste “distrazioni”.

Ho già dedicato la puntata #5 al cliente ideale. Li trovi anche una risorsa gratuita e tutte le indicazioni necessarie per creare il profilo dettagliato.

Per ora sappi solo che il profilo deve includere non solo i dati demografici, ma soprattutto informazioni relative al profilo psicologico come per esempio: che ambizioni e paure ha, che soluzioni cerca, quali sono le perplessità relative al tuo prodotto o servizio, cosa desidera, cosa lo tiene sveglio di notte, in cosa crede etc.

Dovresti conoscere il tuo cliente ideale come conosci il tuo migliore amico.

#4 :: Pubblicare solo promozioni o contenuti autoreferenziali

Non usare i social media come media tradizionali. Non pubblicare solo promozioni, offerte, occasioni imperdibili; non annoiare con i contenuti autoreferenziali oppure impersonali.

Soprattutto non lo devi fare sui social media.

Le persone usano i social media per socializzare, per rimanere in contatto con amici e famigliari, per informarsi, ispirarsi, divertirsi. Non sono sui social media per comprare.

E quindi non dovresti mai vendere sui social media. Non vuol dire che non puoi ispirare un desiderio che può trasformarsi in una vendita, ma questo è il discorso per un’altra puntata.

Anche i contenuti che pubblichi dovrebbero seguire questa logica: informare - insegnare - divertire - ispirare.

I social media sono un ottimo modo per incontrarsi e conoscersi. Per iniziare il dialogo non per chiudere un affare.

E questo ci porta all’errore numero 5.

#5:: Non creare contenuti di valore

Dove valore sta per qualsiasi contenuto che interessa al tuo cliente ideale e queste non sono promozioni. Per sapere quali contenuti creare devi conoscere il tuo cliente ideale come il tuo migliore amico e poi nei tuoi post dovresti rispondere alle sue curiosità, risolvere gli eventuali dubbi, condividere i consigli utili.

Per creare i contenuti scegli il formato che ti fa sentire più a tuo agio anche se il mio consiglio è di privilegiare il video. Anche solo le storie di 15 secondi su Instagram e Facebook avranno un impatto notevole sulla crescita e visibilità dei tuoi profili.

Per esempio, se sei un consulente informatico potresti dare indicazioni sulle soluzioni tecnologiche che possono ottimizzare i processi o aumentare la produttività.

Se ti occupi del fotovoltaico dai consigli su come risparmiare l’energia.

Se hai un centro estetico dai le indicazioni su come creare una routine di pulizia e cura del viso che allo stesso tempo è veloce e efficace.

Dispensa consigli e soluzioni semplici e veloci in modo disinteressato e generoso.

Non nominare i tuoi prodotti o servizi. Non chiedere niente in cambio. Questo è il modo migliore per posizionarti come esperto e meritare fiducia delle persone che vuoi raggiungere.

Con un po’ di pazienza e costanza i risultati ti sorprenderanno.

#6 :: Non essere proattivi

Avere contenuti migliori, il brand perfetto, conoscere il tuo cliente è un ottimo punto di partenza che però da solo non basta.

Per farti conoscere dovresti cercare modi sempre nuovi per raggiungere il pubblico nuovo.

Potresti:

  • avviare collaborazioni con gli influencer che hanno il pubblico simile al tuo,

  • collaborare con le aziende affini che non sono competitor,

  • utilizzare Facebook advertising la piattaforma di avd più potente mai esistita,

  • inviare comunicati stampa ai media locali per condividere una notizia interessante oppure una curiosità.

#7 :: Mette troppa enfasi sul numero di follower e like

Per anni le persone e anche le aziende si mettevano come obiettivo di comunicazione aumentare il numero di follower. E una volta il più alto numero di follower significava che il tuo messaggio raggiungeva più persone.

Fino a quando non era più così e il 2019 è definitivamente l’anno di svolta da questo punto di vista.

Ai temutissimi algoritmi non importa più quanti follower / fan hai anche perché tutti sappiamo che questi numeri si possono manipolare.

Il criterio che discrimina sono diventate le interazioni. Ovvero: commenti, condivisioni, messaggi diretti etc.

Ora facciamo un veloce ragionamento: hai tanti follower però sono racimolati qua e là. La maggior parte sono persone alle quali non interessa veramente quello che fai. Quindi non interagiscono con i tuoi contenuti.

E poi ho un’altra brutta notizia: la maggior parte dei tuoi amici e familiari non è interessata al tuo lavoro. Forse metteranno un like veloce in segno di supporto, ma non lasciano un commento, domanda.

Se le persone non interagiscono con i tuoi contenuti l'algoritmo impara che i tuoi contenuti non sono interessanti e limita la loro copertura ovvero la possibilità di raggiungere le persone nuove.

E forse i tuoi contenuti sono fantastici solo che li fai vedere alle persone sbagliate. Quindi la sfida non è avere tanti follower; ma tanti follower di persone giuste - interessate e coinvolte.

# 8 tutte le interazioni iniziano e finiscono sui social media

I profili social non bastano. E secondo me non erano mai sufficienti. Sono fantastici come megafono, come amplificatore però sono troppo imprevedibili per permetterti di costruire un’attività sostenibile.

Da qualche anno ormai i post su Facebook sono praticamente invisibile ovvero raggiungono al massimo il 5% dei tuoi follower in modo organico ovvero senza le inserzioni a pagamento. Anche Instagram da qualche mese pare stia andando nella stessa direzione.

I social media ci concedono spazio “gratis” ma in cambio dettano le regole del gioco. Decidono come, quando e chi può vedere i nostri contenuti, e gli algoritmi che determinano queste regole cambiano in continuazione e non sono proprio l’esempio di trasparenza.

Quindi noi come utenti non abbiamo nessun controllo e questo è alquanto limitante.

Il modo saggio per utilizzare i social media è per attirare le persone, per iniziare una relazione e indirizzarli sul sito e preferibilmente nella mailing list. Perché è qui che inizia la magia.

Il sito web è il tuo angolo della rete che puoi arredare e impostare come meglio credi. Puoi renderlo accogliente per i tuoi clienti ideali, coccolarli e esprimerti al meglio senza vincoli e regole imposte da qualcun altro.

Ecco, è tutto per questa puntata. Spero ti sia stata utile.

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Ti sarei immensamente grata se decidessi di valutare oppure recensire il podcast.

Grazie ancora per l’attenzione e a giovedì prossimo.


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