Tre consigli per scrivere bene per lavoro o per passione

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Per scrivere bene non serve talento e nemmeno ispirazione. È un’abilità, ormai indispensabile per tutti, che richiede un po’ di attenzione e esercitazione. Qui ti racconto la mia esperienza e condivido i tre principi fondamentali se vuoi migliorare la tua capacità di scrittura.

Ho sempre amato giocare con le parole. Scrivere per me è un bisogno. Sin da piccola scrivevo per chiarirmi le idee, per prendere decisioni, per studiare e imparare e poi, a poco più di 20 anni, ho iniziato a scrivere per lavoro. Sono entrata nella redazione del più importante quotidiano serbo e mi pagavano per fare quello che per me era un gesto naturale e spontaneo, seppur sempre sfidante. Il giornalismo è stato la mia palestra e il mio parco giochi preferito.

Quando sono arrivata in Italia pensavo che non sarei più riuscita a “divertirmi” scrivendo per lavoro.

Mi è sempre piaciuta la lingua italiana. L'ho imparata abbastanza bene ancora prima di venire in Italia nel 2002; ma parlare bene non vuol dire sapersi esprimere attraverso la scrittura. In ogni caso la prima lingua straniera che ho imparato è l'inglese, che studio e parlo da quando avevo 8 anni, e che è tutt'ora la mia “lingua della chiarezza”. Quando devo risolvere qualche rompicapo personale o professionale, oppure quando devo spiegare e organizzare contenuti complessi, scrivo e analizzo il problema in inglese. La concretezza di questa lingua mi sintonizza quasi automaticamente con la soluzione. Succede solo a me?

Uno sciame di parole

Quando scrivo mi sembra di avere sopra la testa una nuvola di parole, frasi, indizi, sinonimi, sentimenti che svolazzano come uno sciame. Sono veloci e si muovono in modo imprevedibile e apparentemente senza una logica. Il mio lavoro è quello di catturare quelle adatte al mio discorso o alla storia che sto scrivendo, metterle in ordine all'interno di una frase, poi di un paragrafo ed infine di un testo.

A volte succede che ho sulla punta della lingua la parola perfetta per la storia, inusuale e fresca, ma continua a sfuggirmi. La rincorro nella nuvola e lei si nasconde dietro ad altre parole più o meno simili per suono o significato. Per un po' la rincorsa può essere divertente, ma alla fine stanca perché rischio di perdere il filo e allora uso una tattica “drastica”. Prendo la penna e un foglio di carta e inizio ad annotare le parole simili, quelle che per prime mi vengono in mente. A mano a mano che le “catturo” spariscono dalla nuvola fino quando lo sciame si dirada e rimane solamente la mia parola perfetta.

Adoro poi quell'attimo in cui sento di aver raggiunto uno stato di concentrazione particolare in cui i pensieri si muovono all'unisono con le parole che mi servono per esprimerli. E allora scrivo veloce, cerco di imprimerli al più presto per non perderli. Non mi curo degli errori di battitura, delle contraddizioni, della grammatica, dei passaggi mancanti, mi lascio semplicemente trasportare da quel fiume in piena senza porre la benché minima resistenza, senza giudicare. Solo nella fase di rilettura cercherò di fare ordine, ma a quel punto avrò così tanto materiale per cui scolpire, togliere, aggiustare, spostare, organizzare in modo diverso: sarà, non dico facile, però molto meno complicato.

Quando scrivere è una necessità

Non avrei mai pensato che, alla fine, avrei trovato e provato lo stesso piacere e divertimento anche nello scrivere in italiano. E invece eccomi qui! Dopo 16 anni mi sento sicura e abbastanza disinvolta anche se sempre super attenta. Esprimo anche pensieri molto complessi in un italiano del tutto corretto e fluido, spesso più del serbo che ormai mi richiede una concentrazione e preparazione un po’ più attenta.

Mi ha aiutato molto leggere in italiano, ascoltare attentamente, annotare frasi belle e costruzioni linguistiche interessanti, sforzarmi a scrivere sempre e comunque, rileggendo e correggendo, cercando modi diversi per dire la stessa cosa, chiedendo a tutti di correggere i miei errori, sia nella lingua parlata che scritta. Soprattutto devo dire grazie al mio compagno per la sua pazienza e le sue spiegazioni puntuali e ingegnose sul significato delle parole, delle regole grammaticali, dei concetti e delle strutture che non conoscevo.

Una grande risorsa sono i testi di Luisa Carrada, editor e docente di scrittura professionale e mia guida virtuale. Ho divorato i suoi blog post su “Il mestiere di scrivere”, scaricato tutte le guide gratuite, analizzato le riscritture, seguito i suoi consigli per la lettura, le persone e i siti da seguire, i libri da leggere. I suoi libri poi sono ancora oggi una miniera inesauribile di consigli e spunti utili ai quali mi piace tornare di tanto in tanto. Non l'ho mai incontrata personalmente, ma le devo molto perché ho ritrovato il piacere e il divertimento di scrivere anche in italiano.

In questo blog parlerò anche di varie tecniche, risorse, strumenti e consigli per una scrittura efficace e chiara, tutto quello che ho imparato e sperimentato in più di 20 anni di carriera in cui la scrittura mi ha sempre accompagnata.

Tre per me sono i principi fondamentali per qualsiasi tipo di scrittura, che sia il biglietto con le istruzioni che lasci ai tuoi familiari sul frigo, le mail o i testi di lavoro che potenzialmente leggeranno tante persone.


 

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1 – Il rispetto per il lettore

Prima di iniziare a scrivere mettiti sempre nei panni del tuo lettore. Chi è? Ti conosce o ti devi presentare? Di quali informazioni ha bisogno? Come trasmettergliele in modo semplice e veloce? Che cosa dovrebbe fare dopo aver letto il tuo testo?

E poi scrivi avendo in mente le risposte alle domande che ho appena elencato.

  • Evita i tecnicismi anche se pensi che dovrebbe/potrebbe conoscerli.

  • Evita frasi complesse, contorte o fuorvianti.

  • Usa parole semplici e immediate.

  • Fai in modo che il tuo messaggio sia chiaro e diretto così come le eventuali istruzioni o inviti all’azione.

  • Non dimenticare di salutare, ringraziare, personalizzare il messaggio.

  • Formatta il testo per permettere al tuo lettore di farsi un’idea anche solo scorrendo il testo: paragrafi corti separati dal doppio spazio, parole chiave evidenziate, elenchi puntati. Tutto agevola la lettura.

Consiglio:

Non perdere mai di vista le esigenze del tuo lettore. È una frase semplice solo all’apparenza perché mentre scrivi succederà che il tuo focus scivoli verso te stesso. Durante la prima stesura ti dimenticherai di chi ti leggerà per soddisfare i tuoi stessi bisogni di fare una buona impressione, di sconfiggere la paura del giudizio altrui o per adeguare i testi ai tuoi personali standard. Non preoccuparti, è naturale e con il tempo imparerai a mantenere il focus sulla persona che leggerà i tuoi testi.

2 – La chiarezza del pensiero

Solo un pensiero limpido diventerà un testo pulito, scorrevole e, perché no, piacevole da leggere indipendentemente dalla forma (email, report, blog, testi per il sito). Prima di scrivere rifletti bene sul perché vuoi scrivere il testo. Qual è lo scopo, cosa vuoi ottenere, quali reazioni, emozioni, azioni vuoi suscitare? Di conseguenza organizza i tuoi pensieri e guida il tuo lettore alla scoperta dell’argomento che può essere una spiegazione, informazione, aggiornamento, richiesta.

  • Non dare nulla per scontato.

  • Sii chiaro e diretto, specifico e - soprattutto - utile.

  • La persona che ti legge deve avere una gratificazione alla fine: dev’essere informata, provare un’emozione o saper come agire dopo aver letto le istruzioni.

Esistono poi tante tecniche per indirizzare e veicolare il messaggio nel modo più adatto all’obiettivo che vuoi raggiungere. Nei prossimi articoli dedicati alla scrittura te li presenterò uno ad uno.

Consiglio:

Intanto prova a scrivere come prima cosa in alto il motivo per cui scrivi il testo. A me aiuta formulare una domanda la cui risposta corrisponde al messaggio che voglio trasmettere.

Per esempio:

- se voglio aggiornare i colleghi sulla riunione:

Quali sono i tre punti principali emersi oggi in riunione?

  • il contesto della riunione (quando si è tenuta, perché è stata convocata);

  • partecipanti (chi ha partecipato);

  • decisioni prese e eventuali indicazioni per i destinatari della mia comunicazione

- se voglio trasmettere informazioni utili ai relatori di un evento

Quali sono le informazioni logistiche e tecniche utili per i relatori del mio evento?

  • grazie per aver accettato di partecipare;

  • dove e quando si tiene l’evento;

  • quando presentarsi;

  • indicazioni per la presentazione;

  • persona di riferimento in caso di bisogno.

3 – La sintesi e la concretezza

Se in fase di  scrittura puoi permetterti di essere prolisso, nella fase di editing devi essere impietoso. Mi viene in mente lo scultore che parte da un pezzo di marmo senza forma e poi scolpisce, elimina, libera la forma perfetta sotto gli strati di materiale inutile e superfluo.

Di solito la sintesi e la concretezza si ottengono nella fase di rilettura. Un consiglio: non editare il testo appena scritto, se riesci cerca sempre di “allontanarti” almeno per qualche ora.

Non “ammassare” le parole, abolisci gli avverbi più che puoi, credi nel potere e nella bellezza della sintesi e della semplicità. Il messaggio limpido e condensato è immensamente più incisivo e importante. Il tuo testo dovrebbe essere “chiaro e trascinante, come l’acqua che scorre”, per citare Luisa Carrada.

Consiglio:

Non aver paura della semplicità, non perderai la tua autorevolezza se usi parole comuni, concetti semplici ed esempi riconoscibili al posto delle astrazioni accademiche o burocratiche. La tua expertise sta anche nella capacità di spiegare, illustrare e semplificare la complessità in modo che sia accessibile a tutti.

Hai qualche dubbio sulla scrittura? Sarò felice di risponderti!


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